Francesca Medici

1: Presentati in poche parole: Chi sei? Cosa fai nella vita, Dove vivi?…

mi chiamo Francesca Medici ho 24 anni. frequento il sesto (e per fortuna ultimo) anno di Medicina e Chirurgia a Parma e arrampico da quando sono nata. non mi definisco una arrampicatrice professionista perchè quello che voglio fare nella vita è altro ma l’arrampicata è una parte importante di me e ha influenzato e influenzerà tutta la mia vita.

2: Come sei arrivata all’arrampicata?

ho cominciato ad arrampicare ancora prima di camminare (forse è per questo che inciampo sempre in giro). tutta la mia famiglia arrampica e all’inizio era solo un bel modo di passare del tempo tutti insieme. poi all’età di 14 anni quasi per scherzo ho partecipato ad una gara di arrampicata e da lì è nato un amore non ancora finito.

3: Come si costituisce il tuo allenamento?

io non mi alleno o meglio faccio finta di allenarmi. no scherzo. negli anni delle superiori ero seguita da un allenatore e mi allenavo sul serio. con l’inizio dell’università le cose sono cambiate avendo meno tempo a disposizione e ora in media mi alleno una sera a settimana e cerco di scalare fuori i weekend. a maggio mi sono infortunata lussandomi il gomito e ho dovuto subire una operazione di ricostruzione dei legamenti del gomito ai primi di luglio. quindi da maggio ad adesso ho dovuto aumentare gli allenamenti per recuperare tutto quello che avevo perso. per fortuna in estate, senza le lezioni, mi viene più facile allenarmi. con mio papa, che mi seguiva, ci siamo focalizzati soprattutto su un recupero generale di forza e massa muscolare oltre che lavorare sui miei punti deboli (spalle e grossi muscoli). adesso è ora di rimettere su un po’ di resistenza ma per ora il recupero sembra procedere bene.

4: Dov’è che preferisci allenarti e perché?

durante l’anno universitario mi alleno a Pareti a Parma per comodità e per la bella compagnia che si è creata negli anni. d’estate uso la palestra di fitness di mio papà a Scandiano (dove abito) che è stata attrezzata con pan gullich, travi e un muretto di circuiti.

5: Parlaci della tua esperienza sul tuo 8c

Na vida nomada è una via molto intensa di circa 17 movimenti duri su uno strampiombo circa 40 gradi che si trova nella falesia il Covolo a Vicenza. mi ha subito attratto come via perchè i movimenti duri sono tutti su tacche (che io adoro). l’unico passaggio che pensavo mi avrebbe potuto creare non pochi problemi è un allungo su una svasa. io sono bassa e odio le svase. ma alla fine mi sono preoccupata per niente.

6: Cosa hai provato a primo impatto quando ti sei trovata li davanti?

appena ho incominciato a provarla ho subito capito che avrei potuto farla. le dita sono il mio forte e mi sono subito trovata bene. il giorno in cui l’ho fatta è stato tutto molto surreale. prima di tutto era una giornata in cui ero più stordita del solito (avevo anche sbagliato uscita dell’autostrada per arrivare a Vicenza qualche ora prima) quindi non ci avrei scommesso un soldo. invece sono riuscita a chiuderla subito dopo un primo giro a resting per rivedere i passi. e quel giorno ha fatto la stessa via anche il mio fidanzato Steve Luccarda quindi meglio di così non avrei potuto chiedere.

7: invece cosa hai provato successivamente dopo averlo scalato?

il dopo è stato bellissimo perchè era il 25 aprile per cui in falesia eravamo in tantissimi amici e avevamo portato del vino per festeggiare tutti insieme il giorno di festa quindi eravamo già pronti a festeggiare alla grande. a me piace vivere così la falesia, poca serietà e tanto divertimento. poi ovviamente quando è ora di chiudere un progetto bisogna essere concentrati ma l’arrampicata per me è anche la mia valvola di sfogo dall’università quindi sono i momenti spontanei così che rendono tutto molto più bello.

8: Quante gare hai affrontato e quali sono stati i tuoi risultati migliori?

faccio gare da quando ho 14 anni (ormai 10 anni e mi sento sempre più vecchia) quindi non so dire il numero esatto di competizioni a cui ho partecipato e forse non voglio neanche saperlo. ho vinto una coppa italia di boulder qualche anno fa e ho fatto qualche altro podio. da qualche anno mi concentro solo sulla lead ma quest’anno per l’infortunio ho saltato tutte le gare del circuito. tranne quella del mese scorso dove sono andata dopo nemmeno un mese che avevo ricominciato a scalare, quel 10 posto vale come un oro per me.

9: Chi ti accompagna nelle tue “ avventure”?

da piccola in tutte le mie avventure c’erano mio papa, mia mamma e mia sorella. da qualche anno scalo con Steve che è anche il mio compagno di cordata (se così si può dire). trovo bello poter condividere le mie passioni con chi è importante per me.

10: Hai avuto dei “miti”?

Dei personaggi che ti hanno ispiratoil mio mito è Jerry Moffatt. da quando ho letto il suo libro “topo di falesia” continuo a dire a chiunque io incontri in giro di leggerlo. quindi anche voi che state leggendo questo blog rimediate al vostro errore di vita e leggete quella meraviglia.

11: Prossimi progetti/gare?

questo weekend ci sarà il campionato italiano lead e ho deciso di partecipare. per il futuro i piani non sono ancora chiari perchè il primo obiettivo di quest’anno è la laurea ma mi piacerebbe trovarmi un progetto post infortunio in modo da stimolarmi ad allenarmi per tornare più forte di prima. qualche idea ce l’ho ma non ho ancora avuto modo di metterci le mani sopra.

12: Hai qualcuno che vorresti ringraziare? 

vorrei ringraziare la mia famiglia per starmi sempre vicino, Steve per avermi sopportato durante tutta la riabilitazione e oltre, i miei sponsor scarpa, rockslave, hito holds e docrock che permettono ad una arrampicatrice poco professionista come me di vivere le sue passioni al massimo.

13: Un saluto per il nostro Blog?

ciao a tutti gli amanti della montagna e dell’aria aperta, ci si becca in falesia.

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