Angelika Rainer

-Ciao Angelika, parlaci un pó di te, chi é la ragazza dietro l’atleta, da dove vieni, quanti anni hai ecc.

Sono nata e crescita a Merano in Alto Adige, attualmente vivo tra Merano dove ancora risiede mia mamma e Gandino in provincia di Bergamo dove convivo con il mio compagno Marco. Ho 33 anni e arrampico da 21 anni.

– Come hai iniziato a vivere e praticare gli sport in montagna, e perchè vai in montagna?

Mia mamma mi portava a fare le camminate in montagna giá da bambina, cosa che mi è sempre piaciuta. Quando poi è stata aperta la palestra di arrampicata a Merano ho partecipato al primo corso per ragazzi e ho subito capito di aver trovato quello che mi piaceva davvero. Vado in montagna perchè mi piace godermi il panorama, la tranquillità, la natura. In montagna mi sento a casa e non potrei mai immaginare di vivere in un posto dove non si vedono montagne.

– Come sei arrivata alle cascate di ghiaccio, e quali emozioni regala questo sport così particolare?

Ho cominciato con l’arrampicata su ghiaccio dopo aver già praticato per diversi anni l’arrampicata sportiva. Mi ha motivato molto poter imparare una nuova tecnica di arrampicata. L’arrampicata su ghiaccio secondo me è affascinante perchè ci si arrampica su una superficie che per gran parte dell’anno è liquida e non si lascia salire. Poter arrampicare su una cascata ghiacciata per me è sempre un privilegio.

– Parlaci delle tue imprese: vie scalate, pareti affrontate e trionfi sportivi, per ognuna di queste categorie soffermati a raccontarci episodi particolari ( buffi, divertenti o che in qualche modo ti hanno segnato particolarmente)

Nel novembre 2017 sono riuscita a scalare la via di Drytooling ‘A Line Above The Sky’ di grado D15 e sono diventata la prima donna al mondo ad aver fatto questo grado. Questo per me ha messo la cigliegina sulla torta dopo più di 10 anni in cui mi sono dedicata e specializzata sull’arrampicata con le piccozze. Esattamente mezz’anno dopo ho rinviato la catena della mia via di arrampicata sportiva più difficile, il mio primo 8c. Dopo anni dedicati soprattutto alla scalata con le piccozze ed alle gare di Coppa del Mondo, trovare la motivazione per provare a crescere ancora una volta anche su roccia è stato inizialmente difficile ma mi ha regalato un’enorme soddisfazione.

Qualche anno fà ho fatto la prima libera femminile della via alpinistica ‘Italia 61’ sul Piz Ciavaces nel gruppo del Sella. Durante uno dei miei tentativi mi era caduta una scarpetta d’arrampicata e avevo dovuto interrompere la scalata per quel giorno. Lo considero un insegnamento importante che mi ha fatto imparare di non avere mai troppa fretta, ne durante l’arrampicata stessa, ne quando si vuole raggiungere un obiettivo. I miei successi sportivi più belli sono stati i tre titoli mondiali che ho vinto. Il primo non me lo ero ancora aspettato e la gioia è stata enorme. Il secondo è arrivato dopo una stagione che non era andata come avrei sperato e portare a casa la vittoria di questo mio secondo titolo mondiale mi ha mostrato che non bisogna mai mollare e mai smettere di credere in se stessi. La terza vittoria è stata la conferma di aver lavorato sodo per anni e di essere capace a mantenere la testa durante appuntamenti così importanti.

– Con chi pratichi queste attività?

Arrampico molto con la mia migliore amica, ci conosciamo da più di 15 anni e abbiamo fatto innumerevoli viaggi di arrampicata, allenamenti e gare insieme. Il mio compagno Marco mi ha accompagnato a tutte le gare e con lui faccio molti dei miei viaggi e tanti dei miei allenamenti. Per il resto mi piace trascorrere delle belle giornate di arrampicata o allenamenti in palestra con gli amici.

– Quale preferisci tra quelle che pratichi?

Non saprei scegliere tra ghiaccio e roccia. Mi piace poter variare durante un’anno di scalata e avere progetti diversi e allenamenti diversi nelle varie stagioni dell’anno. Ma devo dire che la roccia è stato il mio primo amore e dopo anni in cui mi sono dedicata più al ghiaccio sono ora tornarnata alla roccia.

– Sei campionessa del mondo, una donna che vince in diversi sport, quelli legati alla montagna , permeati purtroppo da troppo maschilismo.
Qual’è il tuo parere in proposito e come ti vedi in relazione a questa tendenza?

Devo dire che sono sempre stata trattata con molto rispetto dai miei colleghi maschi. A parte qualche piccolo episodio di maschilismo le mie esperienze nel mondo dell’arrampicata sono state solo positive. Mentre provavo ‘A Line Above The Sky’ sono stata contattata da diversi scalatori maschi che mi hanno chiesta e invitata di andare a provare la via insieme e mi ha reso molto felice essere considerata come partner di arrampicata.

-Per quanto riguarda il ghiaccio, attività che ti vede protagonista, quali sono i tuoi nuovi progetti e le aspettative che hai per l’anno prossimo?

Ho un progetto di Drytooling che mi sta abbastanza a cuore e che spero di concludere questa stagione. Per il resto vorrei scalare qualche bella cascata a casa e a febbraio partiremo per un viaggio in Islanda.

Hai in programma di vincere un’altra coppa del mondo in Corea?

Ho deciso di smettere con le gare di Coppa del Mondo da un’anno, lasciando comunque aperto di partecipare ad eventi che mi piacciono particolarmente.

Come ti stai allenando in previsione a quell’evento?

Non partecipando più alle gare, sono cambiati anche i miei allenamenti. Attualmente i miei obiettivi sono più su roccia ma mantengo anche gli allenamenti con le piccozze. Non è facile trovare un buon equilibrio tra le varie discipline, gli allenamenti ed i progetti ma la varietà mi motiva molto.

Intervista di Federico Paloschi

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