Storia della VALDIDENTRO

La storia di un gioiello paesaggistico

La Valdidentro (Val de Dint in dialetto Valtellinese) e’ incastonata tra la cima della Reit e il gruppo della Cima Piazzi.

Situata nel cuore delle alpi Retiche all’ interno del Parco Nazionale dello Stelvio risulta essere uno dei comuni piu’ estesi della provincia di Sondrio.

Offre un’ ambiente splendido con boschi, laghi alpini e bellissime valli come ad esempio la Val Lia, la Val Viola e la Valle di San Giacomo.

Valdidentro e’ divisa in diverse frazioni tra le quali spicca Isolaccia da dove possiamo ammirare le Torri di Fraele costruite intorno al 1390.

Esse sono due torri fortificate che servivano a sbarrare l’entrata nel Bormiese in caso di guerre, ai piedi delle due Torri c’e’ uno scosceso dirupo un tempo praticabile grazie ad una serie di scale di legno che permettevano di arrivare ad esse da qui’ il nome Monte Scale.

 Dalle due Torri transitavano i Bormini  per il trasporto di vino e sale.

Ma per cosa è nota la Valdidentro?

La Valdidentro e’ nota anche per la presenza di due enormi dighe quella del Cancano (costruita 1953-1956) e quella del San Giacomo iniziata nel 1940 ma terminata solo nel 1950 a causa della seconda guerra mondiale. Le due dighe alimentano le centrali elettriche site a Premadio.

Da non dimenticare la bellissima Chiesa dei Santi Martino e Urbano a Pedenosso costruita secondo gli statuti di Bormio intorno al 1334, situata su uno sperone roccioso in splendida posizione panoramica da qui si può’ ammirare quasi tutta la Valdidentro.

La Chiesa e’ caratterizzata da un portico che la circonda per tutto il perimetro e dall‘inconsueta posizione del campanile che si erge sopra la scalinata dell ‘entrata principale ,la leggenda narra che un tempo questa meravigliosa Chiesa fosse una fortezza con una grande torre (il campanile odierno).

La Valdidentro e’ ricca di storia e di posti incantevoli sicuramente adatta a tutte le persone che amano far vacanze all’ insegna dello sport e dell’ avventura ma anche per chi ama la tranquillita’ .

Lucia Cantu’

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